Kant nella sua Critica della ragion pratica diceva «la legge morale dentro di me, il cielo stellato sopra di me» perché alcune verità sono di per se stesse evidenti, ai nostri occhi come a quelli di chi ci osserva e forse faremmo bene ad accettarle così come sono. Tra queste c’è senza dubbio la contraddizione intrinseca nella natura humana che Antony Gormley ha messo in mostra presso il Forte Belvedere.
120 forme antropomorfe che ci raccontano per quello che siamo, senza retorica ma con un realismo che demoralizza e rassicura al tempo stesso, perché HUMAN è proprio questo un viaggio altalenante attraverso le linee morbidi dei corpi e quelle geometriche del progresso, tra la dolcezza fetale e l’inciviltà del secolo scorso, tra l’obbedienza e il sognatore che contempla le stelle. Un’esperienza costantemente in bilico tra aspirazione e vergogna.
Nella splendida ambientazione di Forte Belvedere, una collina naturale trasformata in fortezza difensiva da Ferdinando de’ Medici, l’uomo si manifesta per quello che è: un groviglio di contraddizioni, tanto nobili quando bestiali. Capace di sentimenti nobili, di alzarsi e guardare in alto ma anche di perdersi nella propria solitudine. Elegante e contemplativo quanto misero e sguaiato. Impegnato costantemente ad inseguire un progresso tecnologico in grado renderlo quasi metafisico, di trasformarlo nelle sue forme e nei suoi confini ma in egual misura vittima di ideali folli e ottusi che lo riducono ad un ammasso di carne, ossa e nulla più.
INFO E RIFERIMENTI
Protagonista di importanti mostre personali e autore di numerose installazioni permanenti nel mondo, Antony Gormley ha realizzato un progetto in cui le opere, in parte appositamente realizzate per la mostra, in parte ripensate specificamente per il luogo, riattivano gli antichi spazi del Forte di Belvedere. Dopo molti anni sarà possibile circolare per tutto il Forte seguendo un percorso scultoreo che dialoga con l’architettura e il paesaggio. Tra le opere in mostra la grande installazione Critical Mass, un “anti-monumento che evoca tutte le vittime del XX secolo”.
Ingresso gratuito – Ultimo ingresso possibile ore 19:00