Di giorno è l’illusione di un pezzo di mare in città, la sera è luogo di incontro e spensieratezza; per tutta l’Estate creme e ombrelloni si alternano a cocktail e camicie bianche mentre intorno la città continua la sua frenetica corsa contro il tempo. Si tratta della “spiaggia” di Firenze, quella lambita dall’Arno ai piedi di Torre San Niccolò e posta tra l’ottocentesco Lungarno Cellini, progettato come passeggiata cittadina lungo il fiume, e il poco più giovane Lungarno Serristori.
Prima dei mojito e degli apericena erano i pastori e i pescatori a visitare nei mesi caldi quelle rive, almeno finché, come succede tutt’oggi, con l’avvicinarsi delle piogge l’Arno non diventava più prepotente e si riappropriava lentamente di gran parte del “bagnasciuga”. Non si sentivano i tormentoni estivi e le suonerie dei cellulari ma il belare delle pecore al pascolo e le urla dei ragazzini che con canne e lenze improvvisate si cimentavano nei loro primi tentativi di pesca.
Questo articolo è stato pubblicato il 1 settembre su Lungarno
Fonte immagine d’epoca: Pagina Facebook Vecchia Firenze Mia