Eleganza e potere, questo doveva raccontare Piazza della Signoria ed è quello che fa ancora oggi con la sua Loggia ricolma di genio e il suo Palazzo progettato come simbolo di cultura visionaria e politica sagace. Per fortuna è ancora presto quando scatto la foto, la Piazza è semideserta, riesco a percepirne a pieno la sua bellezza, è dominata dal silenzio in contrasto con i primi bandoni che si alzano, è attraversata solo da chi si sta dirigendo in bicicletta al posto di lavoro e da alcuni furgoni che scaricano la merce nelle strade adiacenti. Piazza della Signoria fu pensata per essere vissuta così, nel piacere e nella raffinatezza, non per essere invasa da orde di turisti in bermuda e bastoncini-selfie. Tuttavia ha dovuto adattarsi per continuare a raccontare la sua storia, così come anche la sua gemella Piazza del Duomo, dedicata non alla politica bensì alla vita spirituale, ha fatto altrettanto; come noi d’altronde anche i luoghi di una città si adattano ai cambiamenti per continuare il loro percorso e per preservare lo scopo per cui sono stati creati.
[Questo articolo è stato pubblicato il 1 Marzo 2016 su Lungarno]
Fonte immagine d’epoca: Pagina Facebook Vecchia Firenze Mia